Unesco: Fuori Usa e Israele. Profonda amarezza per il direttore generale

Scritto da Elisa Fugazzotto giorno 12 Novembre 2017
Unesco: Fuori Usa e Israele. Profonda amarezza per il direttore generale

Gli Stati Uniti d’America seguiti da Israele abbandonano l’Unesco. Tutto probabilmente derivato dai presunti pregiudizi anti-israeliani che avrebbe mostrato in questi anni l’Organizzazione. Profonda delusione per il direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la scienza e la cultura. Gli Usa manterranno lo status di osservatori

Entro il prossimo dicembre 2018 gli Stati Uniti d’America usciranno ufficialmente dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per la scienza e la cultura. «La decisione non è stata presa a cuor leggero. Gli Stati Uniti rimangono comunque impegnati mantenendo lo status di osservatori non membri», ha affermato il Dipartimento di Stato Americano. «Gli Usa, contribuiranno alle visioni, alle prospettive, e alle competenze americane su una delle importanti questioni affrontate dall’Organizzazione stessa, inclusa la tutela del patrimonio dell’umanità, la difesa della libertà di stampa e la promozione della collaborazione scientifica e dell’educazione», ha proseguito. Il tutto pare sia stato derivato dai presunti pregiudizi anti-israeliani che, secondo la Casa Bianca, avrebbe avuto in questi anni la stessa Organizzazione. Gli Usa avevano sospeso l’erogazione di fondi annuali all’Unesco nel 2011, quando la Palestina fu riconosciuta come stato membro dell’organizzazione.

Tra le ragioni che hanno spinto la Casa Bianca a prendere questa decisione ci sarebbero le recenti risoluzioni che hanno condannato Israele e gli insediamenti, inclusa quella su Hebron, in Cisgiordania, dichiarata parte del patrimonio storico palestinese. Ma anche quella sulla Città Vecchia di Gerusalemme, con la quale l’Onu non avrebbe riconosciuto i legami ebraici con i luoghi santi come il Monte del Tempio e il Muro Occidentale, conosciuto come Muro del pianto.

Amarezza per il direttore generale dell’Unesco. Fuori anche Israele
Appena appresa la notizia, il direttore generale dell’Unesco, Irina Bokova, ha provato profonda amarezza. «Una grande perdita per l’Unesco, Continueremo ad andare avanti per costruire un ventunesimo secolo più giusto, più pacifico e più equo e per questo l’Unesco ha bisogno dell’impegno di tutti gli Stati», ha dichiarato durante un intervista. Intanto contemporaneamente alla decisone Usa arriva quella di Israele. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu, che ha anche il ruolo di ministro degli Esteri, ha dichiarato che a breve anche Israele avvierà la stessa procedura. «All’Onu inizia una nuova era, la decisione del Presidente Trump, è coraggiosa e morale, perché l’Unesco è diventato un teatro dell’assurdo e perché piuttosto che preservare la storia la distorce», ha dichiarato il premier israeliano.

Per il l’ambasciatore di Parigi all’Onu, Francois Delattre, la decisione è da rivedere. «L’Unesco promuove i nostri ideali attraverso la cultura, l’istruzione e la scienza. Valori e ideali che sono parte del Dna della Francia, ma anche di quello degli Stati Uniti. Ecco perché è così importante avere i nostri amici americani a bordo», ha dichiarato. «Vorrei, aggiungere ora più che mai, visto che questi valori sono contestati, abbiamo bisogno di un’America impegnata negli affari mondiali», ha concluso.