Palermo, sbarcano 606 profughi: 241 sono minorenni

Scritto da Anna Porcari giorno 14 Ottobre 2017
Palermo, sbarcano 606 profughi: 241 sono minorenni

Nuovo sbarco profughi in Sicilia. Su 606 persone, 241 sono bambini. Tra di loro 178 non sono accompagnati. Circa sette operazioni di salvataggio. Valeria Calandra, presidentessa di Sos Mediterranee Italia: «Sos Mediterranee non può che interpellare di nuovo le autorità nazionali ed europee sulla necessità urgente di mobilitazione di imbarcazioni di salvataggio»

Circa 241 minori sono approdati nel porto di Palermo nella giornata del 13 ottobre, salvati dalla nave Aquarius di Sos Mediterranee. Sono solo un terzo dei passeggeri totali, in tutto sono 606 persone, salvate in meno di 36 ore dopo più di cinque operazioni di soccorso. La nave, oltre ai 241 minorenni di cui 178 non sono accompagnati, conta numerose donne, di cui 11 incinte, che hanno dichiarato d’esser state ripetutamente vittime di violenze sessuali e di essere state imprigionate per molto tempo. Tra di loro c’è anche un neonato nato appena una settimana fa.

Il vasto numero di minori a bordo ha raggiunto un nuovo e tragico record, ponendo il più alto numero di minori mai sbarcato. Ecco perché la nave è stata ribattezzata “la nave dei bambini”. Sull’imbarcazione, probabilmente partita molti giorni fa, riporta naufraghi con sintomi di malnutrizione e sembrano anche provati da mancate cure. Tra i feriti anche un giovane, che porta ferite d’armi da fuoco e da machete. «Un naufrago su tre è bambino o adolescente», ha confermato Madeleine Habib, coordinatrice Sar (Search and Rescue) di Sos Mediterranee.

Profughi da 15 paesi differenti
Dopo le sette operazioni di soccorso avvenute negli ultimi giorni, Valeria Calandra, presidente di Sos Mediterranee Italia ha spiegato: «Le diverse operazioni di salvataggio effettuate dalla Aquarius in queste ultime ore su una vasta area marittima dimostrano che la crisi umanitaria nel Mediterraneo centrale continua o addirittura peggiora. Gli uomini, le donne e specialmente i tanti bambini salvati in mare, scappano dal caos e dal clima di insicurezza e di violenza generalizzata in Libia. In mancanza di un’alternativa sicura, non hanno altra scelta che tentare la traversata del tratto di mare più mortale al mondo».

Proprio per questo, la presidentessa spiega come «Sos Mediterranee non può che interpellare di nuovo le autorità nazionali ed europee sulla necessità urgente di mobilitazione di imbarcazioni di salvataggio nel Mediterraneo per intervenire in tempo, prima che le imbarcazioni di fortuna si rompano e affondino, non lasciando alcuna possibilità di sopravvivenza ai loro passeggeri. Di fronte all’assenza di un adeguato dispositivo di salvataggio istituzionale, continueremo la nostra missione in mare durante tutto l’inverno, per il secondo anno consecutivo».

I profughi salvati in mare provengono da 15 Paesi differenti: dalla Siria, alla Costa d’Avorio; dalla Guinea Bissau, all’Eritrea, passando anche per Senegal, Camerun, Nigeria, Liberia, Etiopia, Algeria, Ghana, Benin, Gambia e Yemen. Tra di loro 50 sono i richiedenti asilo siriani in fuga dalla Libia, tra i quali intere famiglie con bambini.