
Lufthansa acquista (in parte) Air Berlin per circa 210 milioni. Acquistati 81 aerei e 3mila dipendenti. Lufthansa ora guarda avanti e il suo prossimo obiettivo può essere Alitalia. Spohr ha dichiarato: «così come si presenta per noi Alitalia non è interessante»
Annunciata la sottoscrizione del contratto d’acquisto di una parte della Air Berlin da parte della compagnia aerea Lufthansa. La notizia arriva direttamente dal dirigente del gruppo tedesco Carsten Spohr. Come da contratto, alcuni dei possedimenti dell’Air Berlin (81 aerei e 3mila dipendenti), passeranno al gruppo tedesco al costo di 210 milioni di euro. In ballo c’erano 140 velivoli e 8.500 lavoratori: dei dipendenti rimanenti, tuttavia, saranno molto meno quelli che dovranno ricorrere ai sussidi. Carsten Spohr sembra che ora punti proprio alla compagnia aerea italiana. Difatti anche Lufthansa, che attualmente è una delle compagnie aeree più utilizzate per i viaggi internazionali, è una delle partecipanti al bando per acquisire la compagnia aerea italiana.
Ed è proprio Spohr che spiega come: «Qualora ci fosse l’opportunità di creare una nuova Alitalia noi saremmo interessati», ha sostenuto, in base a ciò che è riportato nei media tedeschi. Il Ceo continua: «L’Italia per noi è un mercato importante. Alitalia come esiste oggi non è un tema». Lo stesso Spohr aveva sostenuto che «così come si presenta per noi Alitalia non è interessante».
«L’Italia secondo mercato più importante dopo gli Usa»
Tuttavia, Lufthansa sembra stia studiando il dossier Alitalia a pochi giorni dalla scadenza del termine del bando di vendita (il prossimo 16 ottobre). Notando però come l’azienda costi troppo. In aggiunta, Lufthansa oltre a sborsare per prendersi i possedimenti Air Berlin, deve anche badare ai piani di sviluppo della divisione low cost Eurowings, che puntano sull’Italia, capire come gestire i rapporti con i sindacati italiani. «Ma l’Italia non può non avere un’azienda che porti turisti da altri continenti e viceversa», dichiara Spohr. Inoltre, l’interesse del ceo di Lufthansa è stimolato anche dai dati di traffico: «Per noi l’Italia è il secondo mercato più importante dopo gli Usa. Non può essere dominio delle low cost, serve qualcuno che la colleghi con il resto del mondo».
Nel frattempo il governo italiano, in seguito al bando, continua a privilegiare la vendita in blocco dell’aviolinea, sebbene nel concorso ci siano due nette distinzioni tra attività di volo (aviation) e handling. Tuttavia, Roma, tramite il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, ha fatto sapere che è prevista l’esclusione dell’immissione di altri soldi pubblici. Inoltre, con il passo della compagnia tedesca, il governo potrebbe anche decidere di rifare il bando, spostando le scadenze alla prossima primavera. In questo modo, si avrà il tempo di raggiungere l’accordo tra tedeschi e Emirati di Etihad che hanno attualmente il 49% di asset di Alitalia.