Origine di incrociare le dita Origine di incrociare le dita

Quando abbiamo bisogno di fortuna lo facciamo in automatico, ma da dove nasce l’abitudine di incrociare le dita: la storia

A molti sarà capitato di chiedersi perchè incrociamo le dita in automatico quando abbiamo bisogno di fortuna. Questa abitudine affonda le sue radici in un’epoca molto lontana. Ecco cosa sapere.

Quando si ha bisogno di fortuna, in automatico si incrociano le dita. Si tratta di un’abitudine che si adotta in maniera inconsapevole, quasi senza pensarci, e che affonda le sue radici in un’epoca molto lontana. Ognuno di noi, tende a mettere in atto una serie di rituali quando vuole richiamare a sè buona fortuna e speranza. In questo senso, il gesto di incrociare le dita è entrato a far parte del linguaggio del nostro corpo.

Origine di incrociare le dita
In pochi sanno qual è l’origine di incrociare le dita – (Fontenews.it)

Alla luce di quanto appena detto, può risultare utile sapere qual è l’origine del gesto in questione. Iniziamo col dire che si tratta di una pratica che veniva già adottato nelle epoche passate e che fa parte delle culture antiche. Approfondiamo insieme l’argomento.

Abitudine di incrociare le dita: l’origine che non tutti conoscono

Come già abbiamo detto sopra, l’abitudine di incrociare le dita è entrata a far parte del nostro linguaggio del corpo. Solitamente, si mette in atto quando si ha bisogno di richiamare fortuna e speranza: incrociando l’indice sul medio si spera che i propri desideri possano avverarsi.

Origine di incrociare le dita
Il gesto di incrociare le dita è utilizzato oggi per richiamare fortuna – (Fontenews.it)

In molti però si chiedono quale sia l’origine di questo gesto che conosciamo tutti. Alcuni esperti ritengono che in passato esso richiedeva due persone: una incrociava l’indice su quello dell’altra. Con il tempo, la pratica in questione si è evoluta fino a diventare unimanuale.

C’è poi chi pensa che il gesto di incrociare le dita sia da collegare al Cristianesimo. In particolare, pare che durante le persecuzioni dei fedeli, questi avessero l’abitudine di riconoscersi con una serie di gesti occulti, tra cui anche quello in esame. Incrociando le dita, infatti, si formavano le lettere greche i, ch, th, y e s che corrispondevano alle iniziali della seguente frase: “Iēsous Christos, Theou Yios, Sōtēr“, ossia “Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore”.

Ad ogni modo, ancora oggi non si conosce bene il percorso storico che ha condotto il gesto in questione a divenire ciò che conosciamo noi oggi, ossia una pratica con cui si richiama la fortuna e la speranza. E’ molto probabile comunque che anche in passato rappresentava una sorta di preghiera o benedizione tant’è che, secondo le ricostruzioni degli storici, richiamava al segno della croce e dunque serviva ad invocare Dio.

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