Virus antichi: sono pericolosi? Virus antichi: sono pericolosi?

Emerse nuove forme di virus ‘antichi’: rappresentano una minaccia per l’umanità?

Vecchi virus sono pronti a tornare a diffondersi. Ma costituiscono un vero pericolo per tutta l’umanità?

Presto potremmo dover fare i conti con virus vecchi di migliaia di anni che potrebbero tornare alla carica. Ma siamo pronti al loro impatto? Ecco cosa dice la scienza al riguardo. La pandemia di Covid 19 ha acceso i riflettori sui virus, sulla loro origine, sulla loro modalità di propagazione e gli effetti devastanti sulla vita e salute delle persone. Sempre più spesso dal passato emergono ritrovamenti preziosi come animali vissuti millenni fa.

Virus antichi: sono pericolosi?
virus vecchi di nuovo alla carica- (Fontenews.it)

Per gli archeologi questo è esaltante. Si tratta di un’occasione unica per conoscere meglio il passato, la fauna e gli ecosistemi. Questo potrebbe rivelarsi davvero utile. D’altra parte c’è anche chi si interroga su eventuali nuove forme di virus con cui l’umanità potrebbe entrare in contatto. È legittimo chiedersi, visti gli anni appena passati, se ci potrebbero essere pericoli concreti e come si potrebbe prevenire eventuali minacce. Ecco cosa dicono i primi studi e simulazioni effettuati.

Virus: l’ombra che si stende sul futuro

A causa della crisi climatica i ghiacciai si stanno sciogliendo, scomparendo il permafrost, un mix di ghiaia e sabbia tenute insieme dal ghiaccio, potrebbero tornare alla luce virus vecchi addirittura di 15 mila anni. Questo perché quando si è formato il permafrost potrebbe aver intrappolato questi virus. A causa del caldo si potrebbero mettere in atto processi metabolici che porterebbero i virus a riattivarsi. Uno studio del 2021 della Ohio State University ha dimostrato che con il disgelo questi archivi biologici potrebbero diffondersi negli attuali ecosistemi.

Virus dai ghiacci
Virus vecchi si risvegliano: cosa dice la scienza- (Fontenews.it)

In base a studi precedenti le comunità microbiche rilevate nei ghiacci sono state collegate a variazione nelle concentrazioni di ioni nell’atmosfera. Per la maggior parte questi virus erano batteriofagi, cioè attaccavano un organismo fondamentale nel ciclo del metano. In realtà la ricerca sui virus è ancora agli inizi, ma le informazioni derivate dagli studi possono farci comprendere come la vita si sia adeguata all’innalzamento della temperatura.

A ogni modo a ricevere maggior attenzione è il permafrost della Groenlandia perché questi ghiacciai sanno scomparendo a un ritmo più veloce contribuendo da soli all’innalzamento del 20% del mare. Secondo gli scienziati, in generale questi virus provengono dal suolo o dalle piante e facilitano l’acquisizione i nutrienti da parte degli ospiti. Per i ricercatori c’è solo un 1% di virus effettivamente potenzialmente pericolosi. Bisogna precisare però che queste riflessioni si basano su simulazioni al computer. Cosa accadrà?

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