Torna al centro dell’attenzione Chiara Ferragni, la Procura ha preso la decisione in merito al suo caso: la questione è definitiva.
Non smette di essere argomento di conversazione, Chiara Ferragni, la nota imprenditrice digitale che nei mesi scorsi è finita al centro do indagini della Procura per il caso Pandoro Pink Christmas di Balocco firmati Chiara Ferragni, particolare che inseguito si è anche allargato ad altre iniziative, tra cui: uova di Pasqua, biscotti e bambole.
Insomma una situazione davvero incresciosa che ha fatto cadere per molto tempo nel silenzio la diretta interessata, che solo di recente è tornata sui social, continuando a mantenere il massimo riserbo sulle indagini che si stanno portando avanti e che hanno il centro nella Procura di Milano.
Il fascicolo, in cui è indagata anche l’amministratrice delegata e presidente di Balocco spa Alessandra Balocco, arriva anche da una serie di indagini documentali che sono state portate avanti dalla Guardia di Finanza di Milano presso l’Antitrust che, il 15 dicembre scorso, ha multato per oltre un milione di euro le società Fenice srl e TBS Crew srl. Oggi arriva la decisione della Procura.
Chiara Ferragni, la Procura ha deciso: non si torna più indietro
Insomma la questione legata al Pandoro Gate, in cui è implicata Chiara Ferragni prosegue anche a livello mediatico: cosi come riporta il Tempo, in queste ultime ore, la Procura di Milano ha deciso che l’indagine per truffa aggravata resta proprio nel luogo in cui tutto è cominciato. Nella città meneghina.
“La Procura generale presso la Corte di Cassazione ha deciso infatti sul conflitto di competenza territoriale, sollevato da Milano e Cuneo che a dicembre hanno aperto entrambe inchieste, inizialmente senza indagati e ipotesi di reato, a seguito dell’esposto presentato dal Codacons in 104 Procure di tutta Italia” questo quello che si legge sul noto quotidiano, che sottolinea poi, come la sostituta pg di Cassazione, Mariella De Masellis, non abbia ancora messo in pratica la notifica al procuratore aggiunto di Milano, Eugenio Fusco, la sua decisione. La stessa che si dovrebbe basare sul luogo in cui sono stati firmati i contratti far Balocco e le società di Ferragni e non sul luogo di ’consumazione’ del presunto reato.
