Anche in questo 2024 sono diversi i bonus ristrutturazioni. Grazie a questi il cappotto termico costerà pochissimo: i sussidi a disposizione.
Con l’arrivo dell’anno nuovo le normative riguardanti i bonus edilizi stanno attraversando una fase di cambiamenti significativi, rendendo più complesso il capire quale tipo di incentivo sia più o meno conveniente per l’isolamento termico delle superfici opache. La scelta tra le diverse agevolazioni può cambiare a seconda dell’edificio coinvolto.
La situazione appare più complessa nel corso di questo 2024 ed in alcuni casi la scelta tra diverse opzioni di incentivi richiede una valutazione attenta della convenienza. Per alcuni tipi di edifici è ormai riconosciuta una sola agevolazione. Ad esempio se andiamo a considerare un edificio che intende avviare un intervento di isolamento termico, bisogna capire a quanto ammontano i lavori. Infatti se l’intervento riguarda il 25% o più della superficie disperdente lorda dell’edificio, il condominio può richiedere il Superbonus con un’aliquota del 70% entro il 31 dicembre 2024 o del 65% entro il 31 dicembre 2025.
Il tanto contestato Suerbonus ha un tetto spesa, che il Governo Meloni ha voluto stanziare sui 40mila euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari nelle strutture composte da 2 a 8 unità. Mentre invece sarà di 30mila euro se viene moltiplicato nelle strutture con più di 8 immobili. Questo incentivo è rivolto solo alle persone fisiche al di fuori di ogni attività di impresa, arti o professioni. I titolari di reddito d’impresa o professionale possono usufruire del bonus cappotto termico poiché l’isolamento termico coinvolge le parti comuni dell’edificio. Questo però non è l’unico sussidio per i cittadini.
Bonus ristrutturazioni, quali sono le opzioni offerte dal Governo: tutti i sussidi
L’alternativa al Superbonus che coinvolge i condomini è l’Ecobonus. Stiamo parlando di una detrazione per l’efficientamento energetico degli edifici con un’aliquota variabile valida fino al 31 dicembre 2024. Questo può essere usata per gli interventi di riqualificazione energetica di parti comuni di edifici condominiali che coinvolgono almeno il 25% dell’involucro. Nel caso in cui l’intervento migliora la prestazione energetica invernale ed estiva raggiungendo almeno la qualità media del DM 26 giugno 2015, l’aliquota dell’Ecobonus sale al 75%.
Proprio questa caratteristica può rendere l’Ecobonus più conveniente rispetto al Superbonus. Il tetto spesa per il calcolo della detrazione del 70% o 75% è di 40mila euro per il numero di unità immobiliari dell’edificio. Ma ad indirizzare le persone verso l’Ecobonus è la ripartizione della detrazione in 10 rate annuali anziché in 4. In questo modo si avrà una gestione più agevole per i contribuenti con una capienza fiscale limitata. Per sfruttare questo intervento c’è tempo fino al prossimo 31 dicembre 2024.
Quando questi lavori vengono abbinati a quelli di riduzione del rischio sismico, il richiedente può arrivare ad una detrazione Irpef dell’80%. In caso di passaggio a una classe di rischio inferiore e dell’85% in caso di passaggio a due classi di rischio inferiori. In questo caso la detrazione viene calcolata su una spesa massima di 136mila euro, che andrà moltiplicata per il numero di unità immobiliari dell’edificio e verrà suddivisa in 10 rate annuali. Le aliquote e i tetti di spesa dell’Ecobonus variano in base agli interventi e agli edifici coinvolti.
Inoltre l’ecobonus inerente al cappotto termico è pari al 65% delle spese sostenute con un tetto massimo di detrazione di 60mila euro. Come detto, a differenza del Superbonus diviso in 4 rate, questo viene distribuito in 10 rate. Ad ogni modo questi due sussidi possono rappresentare la soluzione per risparmiare su quelli che sono i lavori inerenti al cappotto termico.
