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Migranti, Milena Gabanelli: “Situazione figlia dell’egoismo dei Paesi”

Migranti, Milena Gabanelli: "Situazione figlia dell'egoismo dei Paesi"

“Situazione figlia dell’egoismo dei Paesi ma noi non siamo nelle condizioni per battere i pugni su tavolo a Bruxelles. Basta con cooperative e associazioni, lo Stato deve prendere in mano situazione”

Milena Gabanelli è intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus in merito all’emergenza migranti: “Questa situazione è figlia del proprio egoismo personale e dei conti fatti in casa propria. Tutti i Paesi intorno a noi hanno condizioni geografiche favorevoli e le sfruttano. Sta a noi mettere in atto un’idea, un progetto che sia condiviso ma che sia concreto. Finora, a parte il grande attivismo del ministro Minniti che sta facendo il possibile per arginare all’origine i flussi dalla Libia, ma sono flussi organizzati da una potentissima industria armata che è quella dei trafficanti. Ma anche se si riuscisse a limitare i flussi, dobbiamo pensare a come organizzarli qui e a come ridistribuirli nel resto d’Europa. Il sistema della piccola accoglienza dei comuni è sbagliata, lì vengono mandate persone che non si sa se ne hanno diritto o meno, che non parlano nessuna lingua e però li devi integrare. Quindi il sistema è sbagliato a monte”.

“Basta con le cooperative, le associazioni, che non hanno personale qualificato e spesso neanche capisce quando c’è un inizio di radicalizzazione. Le associazioni devono fare solo un lavoro di supporto. Lo Stato deve prendere in mano la situazione, assumendo 30mila persone, organizzando grandi centri con grandi spazi, tutti devono essere occupati dalla mattina alla sera, facendo corsi di formazione, corsi di lingua, con tutta l’assistenza psicologica necessaria. E’ anche un investimento sul futuro, sociale ed economico. Se noi facessimo il lavoro sporco, ovvero l’identificazione e l’informazione, gli altri stati europei accetterebbero di prendere la loro quota di migranti. Il nostro attuale sistema di accoglienza non è organizzato in modo tale per cui puoi pensare di andare a battere i pugni a Bruxelles”

“La situazione è drammatica, io un anno e mezzo fa avevo avvertito che i flussi sarebbero aumentati ma al Ministero mi guardarono come una pazza. Pensate che i trafficanti raccontano ai migranti che il Mediterraneo è un fiume, altrimenti avrebbero paura di partire”.

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