
Il ministero della Salute ha deciso di stanziare 2 milioni e 300 mila euro per aumentare il numero delle serre così da incrementare la produzione di cannabis per uso medico
Proprio in questi giorni è in discussione un decreto legge che va a prevedere la gratuità della cannabis per uso medico, che sarà quindi a carico del Servizio sanitario nazionale in tutta Italia; non più quindi soltanto nelle undici regioni che hanno emanato una legge di riferimento sul tema. Un provvedimento contenuto all’interno del decreto fiscale che ha messo in evidenza una problematica nel meccanismo della cannabis medica ad oggi in vigore: la sostanza prodotta in Italia non basta più per curare il numero complessivo, sempre in crescita, di pazienti che la richiedono.
Un problema che si sta registrando da diversi mesi, con picchi più elevati in alcune regioni specifiche; risulta evidente la difficoltà a reperire la cannabis terapeutica per i pazienti che avrebbero diritto alle cure con questo approccio. Lo stesso ministero ha parlato di “conclamata carenza della sostanza, destinata ad aggravarsi ulteriormente nel quarto trimestre del 2017 e nel primo del 2018“. Sono sempre più in Italia i pazienti che si curano con farmaci a base di cannabis o con prodotti galenici da essa derivati, come ad esempio l’olio di cannabis. Un dato che è cresciuto di pari passo con l’evidenza scientifica, sempre più tesa a sottolineare il ruolo importante della cannabis in ambito medico curativo. Maggiore consapevolezza che fa rima con richiesta sempre più pressante da parte dei pazienti; e, di conseguenza, le scorte tendono a finire molto presto.
Questo mese il ministero della Salute ha deciso lo stanziamento di 2 milioni e 300 mila euro, cifra che dovrà servire fondamentalmente per due voci: aumentare il numero delle serre e triplicare in questo modo la produzione dell’istituto farmaceutico militare di Firenze; incrementare le importazioni dall’Olanda. Sono queste le due metodologie previste oggi per ottenere il farmaco a base di cannabinoidi: l’importazione dall’Olanda, a cifre talvolta esorbitanti e con lunghe attese, è stata per anni l’unica via; a questa si è affiancata nell’ultimo anno la possibilità di ottenere il farmaco dalla cannabis prodotta presso l’istituto farmaceutico militare di Firenze sotto controllo dello Stato. Unica criticità di quest’ultima strada, la quantità ancora limitata di sostanza da lavorare per dar vita poi al farmaco.
D’altra parte negli ultimi mesi è aumentato nettamente il numero di pazienti entrati in trattamento contestualmente all’emanazione delle linee guida da parte del ministero, con le indicazioni che permettono di avere il farmaco gratuitamente per determinate patologie. Ma adesso la cannabis non basta più e si dovrà correre ai ripari per garantire cure ai tanti pazienti che ne fanno richiesta.